venerdì 7 giugno 2013

I mille e uno modi di perdere tempo


Dici, sono buoni tutti a perder tempo. Eh no. Te piacerebbe. Un conto è perder tempo, un conto è perder tempo in maniera creativa. E magari guadagnarti la stima di conoscenti e amici perché “dove lo trovi il tempo di fare queste cose”.
Eh eh. Semplice, non ce l’ho.

Masssì masssì, ma che ci frega, abbiamo ancora una vita davanti. Possiamo permetterci di buttarla amabilmente nel cesso! Beata gioventù. Io comunque mi sento già un piede della fossa. Venendo al punto principale:

UN ALTRO BLOG?!?
Stacce zì, la risposta è sì. Eh ma perché mi fanno sentire in minoranza. Pure i test per i concorsi di scrittura collegati all’università ti chiedono se hai un blog! Potevo farmi parlar dietro..? (Non si sa bene da chi) Giammai!

Così ho deciso di scrivere le prime righe in maiuscolo per farvi riflettere su un argomento importante.

Rifletteteci. Siamo arrivati al punto in cui, se una persona scrivendo al computer preme il tasto “Bloc Maiusc”, SMETTE DI USARE LA PUNTEGGIATURA E INIZIA A PROLUNGARE LE ULTIME LETTERE DI UNA FRASE VOI VE LO IMMAGINATE COME SE STESSE URLANDOOO!
E invece no. Sono qui, in silenzio, da sola come se abitassi in Groenlandia, dove sappiamo tutti che la popolazione è all’incirca di un abitante ogni 40 km quadrato, ad aprire un blog. Ma va.

La domanda è, perché un blog. La risposta è semplice. Come aprire un blog su come perder tempo senza iniziare con il primo modo per eccellenza per perder tempo al giorno d’oggi..?! Ossia..

  1.    Aprire un blog



Ebbene sì, fateci caso. Viviamo nell’era della velocità, dell’ansia, del tutto-subito, nonché di una leggera crisi finanziaria in cui tutti dovremmo uscire fuori, distruggere questa società e ricostruirla da capo, forse ripartendo dal baratto, per avere qualche speranza di miglioramento delle condizioni di vita nel futuro. E invece no. Cosa facciamo? Scriviamo assiduamente su una piattaforma virtuale, che richiede tempo per poter tenere aggiornati una massa di sociopatici sul tuo ultimo pensiero riguardo alla posizione di quel nuovo pelo che ti è spuntato sul polpaccio. In poche parole, diventiamo blogger. Anzi, bloggers perché io, l’inglese, lo studio.


Un blog che attraverso di sé critica il perder tempo sui blog. Mamma mia.
A me, come dicono qui in Trentino, Pirandello e Escher me spicciano casa.

Mi accingo dunque a chiudere questo primo post con una piccola considerazione:

 NON C’E’  SCAMPO, SIAMO TUTTI SPACCIATI E PER QUANTO TU POSSA ESSERE ALTERNATIVO PRIMA O POI TI TROVERAI AD APRIRE UN BLOG ANCHE SE NON LO VUOI, QUINDI E’ INUTILE CHE CRITICHI DALLA FINTA COMODITA’ DELLA TUA MAGLIETTA DI CANAPA BIOLOGICA CHE TI STA SCARTAVETRANDO L’EPITELIO DELLA SCHIENA.

Eeeh no, non sto urlando neanche questa volta. Solo silenzio, sempre tanto silenzio.


Insomma, visto che qui si aprono blog(s) a destra e a manca con le cose che uno sa fare, io ho pensato di aprirne uno su quello che so fare meglio: perder tempo.

Tempo perso a scrivere il post: 60 minuti
Tempo perso a ricontrollare: 100 minuti
Tempo perso a scegliere la calligrafia del blog: 30 minuti

Complimentoni!

Il primo che risponde “tempo perso a leggere questo blog..” sappia che mi manderà in psicoanalisi per anni.



Poff

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